di Giovanna Cocchiarella
Il lavoro con la psicosi è un lungo viaggio nella preistoria, preliminare al linguaggio e alla formazione dei ricordi, non un lavoro di costruzione e ricostruzione di una storia, ma il faticoso tessere la tela o lo schermo su cui si proietterà il film del soggetto e su cui forse un qualche abbozzo di storia o di pensabilità rimarrà impresso
(A. Green).
Testo originale che appassiona, Psicoanalisi delle Psicosi curato da Riccardo Lombardi, Luigi Rinaldi e Sarantis Thanopulos, accompagna il lettore nell’esplorazione di quella drammatica esperienza trasformativa che può “condurre all’esplosione della mente.” (De Masi).
Secondo la teorizzazione freudiana, l’elemento portante del trattamento psicoanalitico è il transfert che tuttavia viene meno nella psicosi. La rottura con la realtà e il ritiro autistico della libido da parte del soggetto psicotico estromettono la possibilità del transfert che implicherebbe uno spostamento della libido sull’Altro. Pur disponendo ad oggi di importanti apporti nel campo della psicosi, non possediamo ancora una struttura teorica organica in grado di chiarire la sua natura e la specificità dell’approccio terapeutico, ma l’esperienza di quegli analisti che operano ormai da anni con pazienti psicotici dimostra che in questi casi il transfert non è assente ma piuttosto “precoce e precipitoso, seppure fragile” (Bion). Gli autori rimarcano come l’interpretazione di transfert sull’analista non debba considerarsi l’intervento di elezione nel trattamento dei pazienti psicotici, pena l’emersione di intollerabili vissuti di dipendenza nei confronti dell’analista stesso. “Interventi orientati a migliorare la regolazione emozionale e la capacità autoriflessiva […] potrebbero essere più efficaci per consentire al paziente di espandere la propria esperienza soggettiva rimasta deformata dalla sua incapacità a dare un senso personale alla propria esistenza” (Dall’introduzione al volume). In questa direzione si orienta il contributo di D. Houzel quando, nel descrivere la funzione contenitiva dell’analista, chiarisce come l’elaborazione del transfert sul contenitore può condurre alla stabilizzazione del mondo interno del bambino. Allo stesso modo R. Lombardi sostiene che quando si lavora con gli stati primitivi della mente bisogna “privilegiare il transfert sul corpo per favorire nel paziente un’esperienza integrata di se stesso, […] una condizione in cui il pensare può trovare un punto di contatto e una possibile armonizzazione con il proprio sentire.”
Psicoanalisi delle Psicosi è un testo che apre all’opportunità di riflettere su
nuovi modi possibili di approcciare, comprendere e lavorare con i pazienti gravi, raccoglie rilevanti contributi di tredici psicoanalisti tra americani ed europei (Mark Blechner, Stefano Calamandrei, Giuseppe Civitarese, Franco De Masi, Didier Houzel, John Kafka, Riccardo Lombardi, Giuseppe Martini, Luigi Rinaldi, Michael Robbins, Ira Steinman, Sarantis Thanopulos e Paul Williams,) che esplorano le forme estreme del disturbo mentale in cui sono implicati i livelli più profondi e più significativi del funzionamento psichico e
dove l’intervento psicoanalitico sembra recuperare a pieno la sua estrazione clinica.
Didier Houzel, nel suo lavoro con bambini dello spettro autistico o psicotici, definisce la psicoanalisi come un “riferimento terapeutico irrinunciabile” il cui obiettivo è la cura della sofferenza psichica attraverso la parola e la conoscenza, aiutando il paziente a “restituire una forma psichica a ciò che prova interiormente”, mettendo a disposizione la sua funzione psichica per avviare un lavoro di rappresentazione (Vorstellung).
I curatori di questo volume, hanno inteso rilanciare lo strumento psicoanalitico per spiegare la complessità della clinica della psicosi e rileggerla da un vertice nuovo. L’intervento analitico secondo R. Lombardi è determinante per promuovere le componenti propulsive della crisi psicotica che “infrange le barriere autistiche e favorisce l’accesso a una dimensione vitale e a uno spazio tempo-affettivo.”
Numerosi e suggestivi in tal senso sono i contributi clinici riportati e sviluppati nel testo.
⦁ Thanopulos ci propone un materiale clinico denso e vivido per dimostrare la presenza di “una parte spontanea dell’esistenza del paziente psicotico rimasta senza approdo nella vita” e che, grazie alla capacità dell’analista di riconoscerla come indispensabile della propria relazione con la vita, può essere mobilitata nuovamente attraverso il lavoro analitico.
Trama e ordito della narrazione s’intessono intorno all’esperienza autentica del lavoro con i pazienti psicotici e tracciano avvincenti linee di ricerca.
1. Rinaldi dedica il suo contributo al sogno e in particolare al significato del lavoro onirico nella clinica dei pazienti gravi. Presenta i sogni di un paziente in prossimità della separazione per le vacanze analitiche. La particolareggiata e puntuale stesura del materiale clinico consente al lettore di individuare i momenti decisivi del lavoro psicoanalitico sul sogno che favorisce “l’accesso a verità emotive dissociate e scisse sepolte nella memoria somatica” del paziente psicotico. L’autore rileva che si tratta di un vero “supporto gestazionale alle immagini oniriche insufficientemente processate dal lavoro del sogno.”. Il deficit della capacità rappresentativa ingaggia l’analista in un lavoro di tessitura, un’operazione non di riempimento del buco, ma di connessione tra i suoi bordi o lembi attraverso un lavoro di elaborazione di processi psichici ancora privi di rappresentazioni.
Con il procedere del lavoro analitico, la produzione delirante e le altre
manifestazioni cliniche vengono assunte dal paziente in qualità di prodotto di materiali inconsci interni a sé, e, come asserisce Paul Williams, nel corso del tempo “il paziente approda al doloroso processo di svincolo dalla pseudo protezione offerta dall’organizzazione patologica .”
Il libro si snoda in quattro parti, Prospettive generali sull’esperienza psicoanalitica con la psicosi, Comunicazione ed Empatia con l’analizzando psicotico, Peculiarità del pensiero, Integrazione flessibile tra psicoanalisi e farmacologia. I molteplici e complessi contenuti si dipanano lungo definite linee tematiche che legano tra loro le articolate prospettive attraverso un interessante intreccio di clinica e teoria e rimarcano la capacità dello strumento psicoanalitico di promuovere l’attività significante dell’apparato simbolico in grado di favorire una trasformazione dell’economia psichica.
In particolare Il contributo di Giuseppe Martini pone il focus su di una questione oltremodo dibattuta, la possibilità di integrare l’intervento psicoanalitico e la farmacoterapia attraverso la creazione di setting unificati o piuttosto separati, in cui il farmaco assume una capacità trasformativa somatica tale da consentire “un maggiore gradiente di libertà dello psichico.” Le capacità evolutive del funzionamento mentale sostenute dall’azione neurochimica del percorso tra rappresentabile e irrappresentabile potranno assumere una modulazione di ordine simbolico proprio attraverso il lavoro analitico.
Possiamo concludere dicendo che Psicoanalisi delle Psicosi ci indica nuove vie percorribili nella cura delle psicosi che, congiuntamente a quelli che riteniamo essere i punti fermi quali fattori specifici della psicoanalisi, conducono all’adozione di un approccio flessibile che tenga conto della straordinaria complessità dell’esperienza psicotica, che mette alla prova “la capacità dell’analista di andare e venire tra le diverse modalità rappresentative, di effettuare il passaggio tra il dentro e il fuori, il reale e il fantasma, per costruire il simbolico” (A. Green).
De Masi, F. (2006), Vulnerabilità alla psicosi. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano 2009.
Freud, S. (1924), La perdita di realtà nella nevrosi e nella psicosi, in OSF vol. 10.
Freud, S. (1900), L’interpretazione dei sogni, in OSF, vol. 3. Freud, S. (1894), Le neuropsicosi da difesa. OSF, vol.2.
Green, A. (2012) La Clinica psicoanalitica contemporanea. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano 2016.
Lombardi, R. (2016), Metà prigioniero, metà alato. Bollati Boringhieri, Torino. Rinaldi, L. (2003), Stati caotici della mente: psicosi, borderline, disturbi psicosomatici, dipendenze. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano 2003.
Thanopulos, S. (2009), Lo spazio dell’interpretazione. Borla, Roma.