V. De Micco – L’inquietante intimità
Legàmi e fratture nei transiti migratori
Immaginate di essere stretti ad una corda mentre il mare sotto di voi si gonfia e ondeggia paurosamente: per un tempo incalcolabile non sarete altro che una mano-cor- da, senza passato, senza presente, senza futuro… quando
potrete tornare a vivere, a respirare, a pensare sarà rimasta una zona disanimata e morta, una ferita muta che attenderà di essere ‘intesa’ da un altro apparato psichico che possa accoglierla. Così ripercorrendo un’esperienza più che ventennale l’autrice introduce alle fratture, le con- traddizioni, gli interrogativi inesauribili da un lato e le risorse insospettabili dall’altro del lavoro psicoanalitico nel campo delle migrazioni.
Fenomeno sfuggente quello migratorio, caratterizzato da una estrema mutevolezza e capa- cità di evoluzione imprevista, oscillante tra una invisibilità assoluta e una visibilità parados- salmente accecante che corrono il rischio di renderne ancora più estranee le motivazioni per le società di arrivo.
Al centro delle trasformazioni antropologiche più imponenti nell’Europa del terzo millen- nio, le migrazioni comportano anche profondi cambiamenti psichici individuali e trasfor- mazioni delle dinamiche relazionali e sociali. Cambiamenti che coinvolgono il destino delle identità, le tenute degli assetti culturali e le declinazioni traumatiche delle storie personali e collettive.
Di fronte alle sfide della migrazione il lavoro psicoanalitico intende mantenere quel necessa- rio spazio di pensiero per riuscire a convivere coi legami, le fratture e le inquietudini che da entrambe le parti, sia per chi parte che per chi accoglie, accompagnano i transiti migratori.
Virginia De Micco Psicoanalista, Membro Ordinario SPI e IPA, ha una formazione medico-psichiatrica ed antropologica. Attualmente è Coordinatore Nazionale del GruppoPER (Psicoanalisti Europei per i Rifugiati) della SPI. Redattore della rivista “Interazioni. Psicoanalisi dell’individuo, coppia, famiglia”, è Componente dell’IPA Committee on Humanitarian, del Gruppo di ricerca della SPI e dell’IPA “Geografie della Psicoanalisi” e del Forum della FEP “Psychoanalysis, Migration and Cultural Identities”. Si è occupata delle dinamiche psicoculturali legate alle migrazioni, lavorando con minori non accompagnati, donne rifugiate e opera- tori dell’accoglienza, con particolare attenzione alle differenze culturali, alle dinamiche psichiche del razzismo e del pregiudizio e alle relazioni terapeutiche transculturali. Inoltre si è occupata dei processi di cambiamento antropologico e delle loro ricadute sui processi di soggettivazione e sulle relazioni madre-bambino, in particolare ha lavorato sugli aspetti transgenerazionali nei contesti traumatici. Tra i suoi lavori ha curato: Passaggi di confine. Etnopsichiatria e migrazioni (con P. Martelli), Liguori, Napoli, 1992; “Soggetti in transito. Etnopsicoanalisi e migrazioni” (con Ludovica Grassi), Interazioni, 1/2014, Angeli, Milano; “Psicoanalisi e Islam. Questioni cliniche e culturali” (con L. Silva Bustamante), Interazioni, 2/2020, Angeli, Milano; “L’estraneo e il familiare. Dalla clinica al sociale”, Interazioni, 1/2021, Angeli, Milano; “Realtà psichiche in trasformazione. Setting e funzionamenti mentali nella crisi della contemporaneità” (con Anna Maria Nicolò), Interazioni, 2/2022, Angeli, Milano.